Lirica

Addio a Piero Gelli, una vita nell'editoria con la passione per la musica

Piero Gelli
Piero Gelli

Garzanti, Einaudi, Rizzoli, Baldini & Castoldi: queste le tappe professionali di uno dei protagonisti del panorama editoriale degli ultimi cinquant'anni, cui dobbiamo l'indispensabile Dizionario dell'opera

Il 9 maggio, all'età di 81 anni, è mancato a Firenze Piero Gelli, uno dei protagonisti del panorama editoriale italiano degli ultimi cinquant'anni. Era nato a Sesto Fiorentino nel 1939. In qualità di amanti della musica ed appassionati d'opera, gli dobbiamo una delle pubblicazioni più importanti e preziose dell'intera editoria italiana, immancabile nella libreria di ogni melomane che si rispetti: il Dizionario dell'Opera, manuale che volle fortemente vedere realizzato e pubblicato da Baldini & Castoldi nel 1996, sulla scia del fortunato Dizionario dei film di Piero Mereghetti uscito sei anni prima.

Tutto sul melodramma

Il Dizionario dell'Opera è una ponderosa pubblicazione che raccoglie più di 1100 schede relative a lavori teatrali d'ogni tempo e genere, partendo da Jacopo Peri sino ai tempi nostri. Ricchissima di notizie e dati, fu progettata ed orchestrata da Gelli che ne affidò la curatela a Marco Mattarozzi e Michele Porzio. La compilazione delle singole voci venne elaborata da un ampissimo manipolo di specialisti ed esperti, circa una sessantina, alcuni più giovani (ma già affermati), altri più anziani e noti al grande pubblico. Persone come Rodolfo Celletti, per intenderci, o Paolo Gallarati, Enrico e Michele Girardi, Cesare Orselli, Giorgio Pestelli, Paolo Petazzi, Sergio Sablich e Rubens Tedeschi. L'ultima edizione aggiornata del Dizionario dell'Opera è uscita alla fine del 2018, sempre a cura di Filippo Poletti. Ed arriva ora a contare ben 1785 pagine. 

L'italiana in Algeri di Ugo Nespolo e Stefano Vizioli

Un grande amore per la musica

In effetti la musica, ed in particolare l'opera lirica, è stata il grande amore di Piero Gelli, laureatosi molto giovane a Firenze con una tesi riguardante Carlo Emilio Gadda. Assiduo di moltissimi esponenti della cultura letteraria italiana, Gelli insegnò letteratura dapprima all'Università di Firenze e quindi alla Bocconi di Milano. Si trasferì a Milano nel 1970, assunto come consulente dalla casa editrice Garzanti su suggerimento dello stesso Gadda. Ne divenne poi direttore editoriale per circa un ventennio, divenendo il braccio destro di Livio Garzanti, salvo la parentesi trascorsa presso la Rizzoli dal 1980 al 1983. Editor di grande fiuto, venne poi chiamato  dal 1989 al 1993 con lo stesso incarico alla Einaudi, allora in crisi di identità; con lui la casa editrice di Torino avviò la fortunata collana Einaudi Tascabili, posta nelle mani di Oreste Del Buono. Dal 1994 in poi, tornato a Milano, collaborò con la Baldini & Castoldi, rilanciandone le fortune anche grazie ai bestsellers librari di Susanna Tamaro e Giorgio Faletti. 

Una molteplicità di interessi

Insomma, Piero Gelli - nessuna parentela con il famigerato Lucio piduista - è stato senza dubbio una delle figure più influenti e di peso del panorama editoriale nostrano di quegli anni. Critico raffinato, amante della scrittura elegante e pulita, è stato collaboratore delle testate La Stampa, L’Unità, Linus. Per molti anni ha presentato programmi musicali su Raitre, e pubblicato numerosi volumi di opere liriche illustrate per l'editore Archinto. Ha inoltre curato personalmente per Garzanti l'opera omnia di Gadda, di cui era il massimo esperto. Ha fatto parte del c.d.a. del Teatro alla Scala e, rientrato dopo il pensionamento in Toscana, era da qualche anno componente della giuria del Premio Viareggio.

Peccato che il libro di memorie, vagheggiato in una intervista rilasciata a Repubblica nel marzo 2015, non sia mai stato portato a termine. Avrebbe offerto una bella galleria di personaggi, e una vera miniera di informazioni.